L'ISOLA CHE C'E' - soggetto film

L'ISOLA CHE C'E' (FILM)

Giorni nostri. Napoli.
Concetto base.
 Nella versione originale Peter Pan è l’eterno bambino che non vuole crescere, spensierato, innocente, rappresenta la giovinezza e la gioia. Protegge i bambini persi e li porta nell’isola che non c’è. Non vuole entrare nel mondo dei grandi perché i grandi non sognano e quindi non volano.
Qui, il tema base della non crescita, viene ugualmente seguito, ma attualizzato. Ci si sposta verso i concetti dell’affermazione e del successo a tutti i costi, elementi vitali nella nostra società.
Peter Pan non vuole entrare in questo mondo di grandi, in questo mondo di arrivisti.
Quindi le persone che lui protegge e che abitano l’isola che c’è non sono più i bambini persi, ma gli uomini persi. Quelli caduti non dalle culle, ma buttati giù dai treni giusti della vita.Quelli buoni e facilmente fregabili. Ecco perché l’isola che c’è: Nisida Un’isola reale che tutti possono vedere, un’ isola che non si può far finta di ignorare.
 Isola che non c’è : nella storia originale è il posto dove vengono mandati tutti i bambini che nessuno reclama dopo essersi persi o caduti dalle culle; questo per evitare spese inutili. In questa versione diventa l’isola che c’è, il posto dove vengono mandati tutti gli uomini che nella vita hanno perso delle occasioni, che sono caduti dai treni giusti perché troppo ingenui o buoni, non raccomandati. Riescono però, a differenza degli uomini di successo, a sognare. (Nell’isola che non c’è non ci sono donne perché troppo furbe per cadere a terra, anche qui non ci saranno).
 CARATTERISTICHE DEI PERSONAGGI
Lupo (capitan Uncino)
 Narcotrafficante internazionale, ha immesso sul mercato, qualche anno prima, eroina tagliata male che ha ucciso, tra gli altri, il figlio di una coppia di amici dei genitori di Camilla. E’ in debito con Pippo “O Caimano” perché non gli ha ancora restituito la grossa cifra ottenuta da lui a “strozzo”. E’ l’assassino del padre di Pietro, luogotenente di Caimano mandato dal suo capo in spedizione punitiva. Ha perso l’uso corretto della mano destra in uno scontro con Pietro, qualche anno prima, in realtà causato da un incidente fortuito avvenuto durante quello scontro e in cui ha avuto i tendini del braccio recisi. Ha attribuito al ragazzo la responsabilità di quella menomazione e lo cerca con tutte le sue forze per fargliela pagare, ammazzandolo. Vive su una nave che esteriormente si presenta come mercantile ma che in realtà, all’interno, nasconde ambienti ipertecnologici e raffinati. Come copertura, ha una lecita attività mercantile di trasporto di merci varie nel Mediterraneo. Sa di essere l’assassino del padre di Pietro ma sa anche che il ragazzo ignora la sua responsabilità.
Pietro (Peret P
 E’ orfano. Ha, infatti, perso la madre molto piccolo e di lei non conserva che una fotografia; e ha perso il padre adolescente,
ritrovato ammazzato sulla spiaggia.
                        Ha dovuto sempre arrangiarsi nella vita ma ha detto sempre di “no” alle offerte di Lupo di lavorare per lui e al miraggio dei soldi facili. Ora lavora come cantastorie e con le sue favole denuncia il degrado cittadino e le attività illecite e pericolose di Lupo…
                        Dorme un po’ dove gli capita ma quella che lui chiama “casa” è una catapecchia sull’isola-non-isola di Nisida, che condivide con un gruppo di amici disoccupati.
                        Qualche anno prima aveva scacciato in malomodo gli uomini di Lupo che volevano dissuaderlo dal continuare a raccontare le sue storie. Lupo aveva deciso allora di intervenire personalmente ma nello scontro che ne nacque Lupo riportò la menomazione della mano.
                        Non ha mai voluto parlare completamente della sua famiglia con Camilla. E’ dispiaciuto che la ragazza debba partire per Boston. Le chiede sempre se sia davvero convinta di voler fare quel Master negli USA o se lo sta facendo perché sta subendo, in qualche misura, le pressioni familiari.
Ha un motorino con il quale scorrazza per la città e sul quale trasporta i cavalletti e i fondali delle sue storie.
                        E’ molto abile a lanciare il coltello a serramanico, unico ricordo del padre, che porta sempre con sé.
GIULIA (Trilly)

E’ un’operatrice del customer-care centralizzato delle più importanti compagnie telefoniche. Ha 26 anni e dal suo terminale riesce a gestire tutti i contatti telefonici: chiamate, videochiamate, sms, etc.
                        E’ una bellissima ragazza che vediamo, però, sempre seduta al suo posto di lavoro.
                        Fa spesso scherzi telefonici a Pietro e ai suoi amici perché li trova simpatici.
                        Pietro le piace, o almeno le piace la sua voce. Lui le ha chiesto di incontrarla almeno una volta di persona ma lei non ha mai accettato, glissando elegantemente e senza fornire nessunaltra spiegazione.
Quando Pietro ha bisogno di qualche informazione sa che può contare su di lei e sui data-base ai quali lei ha libero accesso.
Ora che Pietro frequenta Camilla, Giulia ha spesso moti di gelosia che la portano a fare scherzi, a volte anche eccessivi, ai due.
Il suo capo la rimprovera spesso perché familiarizza con i clienti durante il lavoro.
Giulia, così ha detto a Pietro di voler essere chiamata l’operatrice NAPOLI 26, è in realtà costretta su una sedia a rotelle a causa di un disastroso incidente in moto per le vie di Napoli.
Lei ha ottenuto quel lavoro grazie alle leggi speciali regionali sulle quote minime d’assunzione per persone portatrici di handicap.

Caimano (Coccodrillo)

Pippo Peluso, detto “O Caimano”, è un conosciuto e ricchissimo usuraio napoletano. Ama la bella vita e le belle donne ed ostenta con tranquillità la sua enorme ricchezza.
                        Viene visto spesso scorrazzare, a bordo del suo lussuosissimo off-shore di nome Kaiman, nei porti più trendy del Mediterraneo in compagnia di splendide ragazze.
                        Indossa sempre abbigliamento in pelle di coccodrillo, con qualunque clima: stivali, pantaloni attillati, gilet e costume da bagno squamato.
                        Ha prestato una forte somma di denaro ad Lupo che il narcotrafficante non gli ha mai restituito. Cerca Lupo per fargli pagare quello “sgarro” e per riavere i propri soldi con il giusti interessi.
                        Il padre di Pietro era il suo luogotenente, ucciso da Lupo.
                        Caimano, venuto a sapere delle difficoltà economiche dei Centri Commerciali del padre di Camilla, si è fatto avanti per “aiutarlo” ma l’uomo si è sempre rifiutato di accettare il suo denaro.
                        A chi gli chiede quale sia la sua attività lavorativa risponde sempre di essere nel campo dell’import-export.

Peppino  (Spugna)

                       
                        E’ il bracciodestro di Lupo. E’ dotato di buon senso pratico ed ironia, sia verso se stesso che verso il suo “capo”. E’ il depositario dei segreti del suo boss ed ha un forte ascendente sulla sua ciurma. Tenerlo al suo servizio per Lupo significa sapere che i suoi affari sono al sicuro. Lo tratta male ma non può fare a meno di lui.
                        Alle superiori aveva iniziato a spacciare droghe leggere tra i compagni di scuola. Beccato più volte con le mani nel sacco, si è fatto qualche anno di carcere minorile ed ha mollato gli studi. Lavorava a Bagnoli, ma la ben nota fine di quell’industria lo ha portato a fare ben altro. 
                        E’ un ubriacone ed è anche felice di esserlo.
                        Seguirebbe Lupo ovunque, anche perché non saprebbe cos’altro fare.
                        E’ l’unico che sa che l’incidente di Lupo alla mano non è stato causato da Pietro ma da una banale scivolata, lui era lì ed ha visto tutto.
                        Scende spesso a terra con i tender della nave, in compagnia dei suoi uomini, a sbronzarsi nei peggiori bar del porto.
 PAPA’ DI CAMILLA

                        E’ un grosso imprenditore napoletano, proprietario di una catena di Centri Commerciali del centro-sud.
Ha conosciuto la moglie durante gli anni di università, a Firenze.
Quando la ditta di servizi che serve i suoi Centri Commerciali fallisce, non riuscendo a trovare alternative altrettanto vantaggiose, si ritrova vistosamente indebitato. Caimano, l’usuraio, gli offre il suo aiuto. Di fronte all’odioso bivio tra l’indebitamento con uno strozzino e il ridimensionamento del personale, decide di inviare dolorose lettere di licenziamento ai suoi dipendenti.
Ha caldeggiato fortemente gli studi di Economia di Camilla e il suo prossimo Master in Financial Business Adm. in modo che la figlia possa seguire le sue orme e prendere in mano le sue attività commerciali. Un direttore di banca, suo vecchio amico, gli suggerisce una soluzione: se succedesse qualcuno al posto suo, la figlia magari, brillantemente reduce da un’esperienza di alto manageriato all’estero, le cose potrebbero cambiare. Ne ha parlato a Camilla ed è quello che si aspetta da lei. Questa soluzione ha tempi lunghi. Per tamponare temporaneamente ci sarebbe la possibilità di accettare i soldi di Caimano. Ma l’uomo si rende conto che così facendo condannerebbe a morte la sua azienda.
Di fronte all’odioso bivio tra l’indebitamento con uno strozzino e il ridimensionamento del personale, decide di inviare, almeno per il momento, le dolorose lettere di licenziamento ai suoi dipendenti.
 
 MAMMA DI CAMILLA

                        E’ una bella signora scozzese. Ha conosciuto il marito durante i suoi studi di architettura in Italia, a Firenze. Dopo la laurea, per amore di lui, ha rinunciato alla professione di architetto e lo ha seguito a Napoli. I due si sono sposati e presto è arrivata Camilla, che porta il nome della nonna materna.
                        Ora fa la Interior Designer, soprattutto per le amiche ed ha un piccolo show-room nel quale espone oggetti d’arte costosissimi.
                        Ama molto suo marito nonostante i quasi trent’anni di matrimonio.
                        Attraverso le confidenze della figlia si accorge che si sta allontanando  dal suo fidanzato, Pier Giorgio, amatissimo in famiglia e già affermato Business Man a Boston, nonostante la giovane età, e dalla sua vita “pre-scritta”.
 CAMILLA (Wendy)

                        E’ una bella ragazza di 26 anni. Si è appena laureata in Economia e, spinta dai genitori, sta partendo per Boston per un importante Master economico.
                        Sta andando negli USA anche per raggiungere il suo fidanzato Pier Giorgio.
                        Pietro diventa il suo amico particolare. Lui è l’unico a cui può confidare i dubbi e le incertezze sulle scelte che sta per compiere. A lei non interessa chi o cosa sia Pietro. Per lei è il simbolo di quella libertà che sa di non aver ottenuto mai completamente all’interno della sua famiglia. Camilla, infatti, non sente perfettamente come proprie le scelte di vita che è chiamata a compiere. Per questo la tensione con i suoi genitori è sempre un po’ alta.
                       
Personaggi dell’isola.

1 - Nicola Padolecchia, 48 anni, ex bell’uomo, elettricista. Detto Dio, (disoccupato -cuore infranto)
Barese con un buon lavoro ma per amore si è trasferito a Napoli ma è stato mollato. La fidanzata gli aveva promesso di farlo entrare nella ditta del padre, ma dopo la fine della storia d’amore si ritrova senza lavoro e senza donna. E’ ancora pateticamente innamorato della donna e conserva la loro corrispondenza amorosa. Cerca di leggerla sempre annoiando i suoi amici. Nella casa ha fatto l’allaccio abusivo all’illuminazione pubblica portando l’elettricità in casa. E’ soprannominato Romeo. Tende alla solitudine per indole e perché gli altri non lo sopportano nei suoi momenti malinconici. Quando non è triste è molto brillante e fa battute esilaranti.

2 - Enzo e Vincenzo Moschella, 34 anni, napoletani di Sorrento. Detti Primo e Secondo (disoccupato e disoccupato)
Ex cuochi di un grosso Hotel. Dopo essere stati licenziati perché il proprietario dell’hotel ha assunto le sue due amanti,  non sono più riusciti a trovare un lavoro insieme e non possono vivere uno senza l’altro. Sono diversissimi di carattere. Quello che piace all0uno non piace all0latro ma nonostante questo sono molto legati. L’unica volta che hanno litigato è stato quando si sono fidanzati con donne che si odiavano tra loro. Bravi in cucina sono quelli che fanno da mamma. Litigano continuamente ma sempre e solo per futili motivi.

3 - Augusto Dente, 40 anni ma ne dimostra di più, napoletano. Detto “Malboro”
(disoccupato e latitante)
Ex contrabbandiere di sigarette. Ha cambiato vita dopo la morte in mare di un suo amico. Nonostante i suoi tentativi di avere un lavoro normale il lavoro non lo trova perché nessuno si fida di uno come lui che è stato in galera. Scrive poesie veramente molto belle e Camilla gli consiglierà che forse è quella la sua strada. Ha una grossa partita di sigarette nascosta sul gommone. E’ un cattivo dolce.

4 - Dario Villa, 30 anni. Bruttino poco-tonico, cerca di essere sempre alla moda ma nulla gli sta veramente bene. La sua risata è inascoltabile. Detto “O manager” (disoccupato, manager disoccupato)
Del varesotto. Poco brillante manager di una ditta di new economy di Milano è stato mandato a “colonizzare” il sud senza fortuna, dietro un finto fallimento viene a scoprire che al suo posto è finito un amico del titolare, la ditta è ancora funzionante.. Non torna al nord per non raccontare la sua triste verità  agli amici. Si è innamorato di una donna a che però non ha mai avuto il coraggio di avvicinare. Agli amici comunica che il suo lavoro va alla grande. Queste sue bugie lo fanno soffrire molto. Giulia lo aiuta con ricariche telefoniche e gestendo la sua posta facendo  finta in pratica di essere la sua segretaria. Pensa di essere molto simpatico ma le battute che tira fuori sono veramente pessime.

5 - Pietro Scampi detto Pierino (disoccupato, intossicato dall’amianto)
Diciassettenne di Napoli. Ha lavorato già da bambino in una ditta di materiali per coibentare carrozze ferroviarie. Il contatto con l’amianto gli ha provocato una gravissima malattia ai polmoni che lo costringe a tossire continuamente. A 17 anni è come un vecchio e nessuno lo assume più. E’ dotato di grande senso pratico e risolve spesso le situazioni per tutti. Le sue capacità contrastano con un carattere sempre aggressivo ed irascibile. Più si incazza più tossisce. (potrebbe morire a causa della malattia). Ha perso entrambi i genitori e questi suoi nuovi amici sono di fatto la sua famiglia. Lo hanno accolto come un figlio.


6 - Bantul Bantù, 38 anni, dai modi distinti. (occupato, ma abusivo…e clandestino). E’un principe. Nero africano. Figlio in personalità in vista del suo paese prima di un colpo di stato. Si è ritrovato in ristrettezze economiche e ha dovuto affrontare come molti suoi connazionali l’emigrazione clandestina. Ha due lauree, una in ingegneria idraulica e una in filosofia. Parla molte lingue e un italiano perfetto è lui che corregge l’italiano spesso sgrammaticato degli altri abitanti della casa. E’ l’unico che guadagna qualche soldo come venditore ambulante  e che divide con tutti. E’ sposato in africa con una principessa  bellissima di cui ha perso la tracce. Il suo sogno è di ricongiungersi a lei,  sperando che lei lo raggiunga a Napoli.   
  
L’isola che c’è - soggetto
 Mattina. Traffico della città di Napoli. Auto in colonna, clacson, ingorghi.
Dentro un auto, Camilla e la sua amica sbuffano innervosite. La sua amica è alla guida e la sta accompagnando dal meccanico a ritirare il suo scooter riparato.
TITOLI
“Non la sopporto più questa città. La amo ma non la sopporto” dice Camilla all’amica.
Camilla le parla delle sue difficoltà. E’ ricca ma in crisi con se stessa. L’amica sdrammatizza. Anzi, e poi tanto partirà per gli Usa per raggiungere il fidanzato: il sogno di ogni ragazza. Ma per lei non lo è.
 Camilla continua a sfogarsi un po’ con l’amica. E’ insoddisfatta della sua situazione e sta pensando di fare qualcosa per cambiare.
 Arrivano davanti al meccanico, si salutano, Camilla scende e l’amica se ne va. Rimaniamo in macchina con l’amica. L’auto dell’amica si perde nella città.
 Camilla torna a casa con il motorino. Durante il tragitto vede Pietro che fa il suo spettacolo, ha un sorriso triste e tira avanti. Camilla è a casa con la madre.
Brevi battute carattere madre. La madre è contenta che la figlia vada negli Usa anche perché raggiungerà il fidanzato cosa che lei fece dall’Inghilterra molti anni prima per incontrare il suo futuro marito a Napoli.
 Vediamo Camilla con le amiche in beauty farm, ristorante, boutique. Camilla si lamenta sempre e sempre di più. Capisce che quello che ha intorno non le piace.
 Camilla confida alla madre che forse non vuole andare in Usa. Ha dei dubbi che quella non sia la sua vita, quella a cui la stanno predestinando. Manager e mogliettina non sono i suoi sogni.
La madre ci litiga un po’ e le dice di non andarlo a dire al padre. Camilla ci va apposta. 
 Appena arrivata in ditta Camilla assiste ad una discussione accesa tra il padre e Luisella, l’impiegata anziana: tre figli ecc. Le cose in fabbrica non vanno bene. Il padre ha appena mandato ai dipendenti delle lettere di licenziamento: ridimensionamento organico.
Camilla non riesce a dire al padre quello che le voleva dire.
Lo saluta dissimulando il disagio. Il padre se ne accorge ma non dice nulla. Camilla torna a casa.
 Camilla incontra Pietro c’è un capannello per strada. Lo riconosce e si ferma. Arrivano dei brutti ceffi mentre lui canta. Pietro di fretta raccoglie tutto e se ne scappa. Ma nonostante la confusione i due si notano. 
 Camilla è nella sua stanza pensa a Pietro. Pensa alla sua libertà, proietta sul cantastorie la sua voglia di libertà. Uno che fa quello che vuole rispetto a un a che non riesce a fare quello che vuole.
 (Scene di descrizione della vita di Pietro: è bravo con il coltello e si arrangia come può).
 Stacco. Didascalia 20 anni prima. E’ mattina presto la spiaggia è deserta, il mare ha restituito un cadavere. Intorno al corpo nessuno. Poi come materializzato dal nulla vediamo un bambino di circa otto anni, fermo, con gli occhi sbarrati a guardare quel corpo. Il bambino si china verso il cadavere, prende dal taschino della camicia un coltello con un disegno sul manico. 
Arriva della gente, donne che piangono che guardano sbigottita la scena, un pescatore lo tira via dal cadavere allontanandolo da quella scena orribile. Il bambino apre la mano e guarda il coltello preso. Transizione, dissolvenza incrociata o altro, per arrivare alla mano di una persona adulta, il coltello ora è in mano ad un ragazzo di meno di 30 anni. Una didascalia ci annuncia il passaggio di tempo. Con un abile gesto il ragazzo lancia il coltello contro un bersaglio da freccette, sfiorando la testa di un ragazzo appena entrato, in quella che scopriamo essere una sala da biliardo. Il ragazzo terrorizzato si immobilizza e urla “Pietro smettila con questi scherzi del cazzo, però ancora un centro.”  
 Troviamo Pietro che dipinge uno dei suoi teli. Sta facendo il ritratto di Camilla. Un suo amico, che è quasi sempre con lui durante i suoi spettacoli, anche aiutandolo, è solito scattare delle foto con il telefonino alle ragazze del pubblico più carine e farle poi vedere a Pietro. Dopo aver riconosciuto Camilla, chiede a Giulia se può sapere chi è quella ragazza attraverso le sue  video-chiamate. Giulia lo aiuta.
 Intanto il padre riceve una visita di Caimano.  
Il caimano scende dalla sua auto davanti ai cancelli della ditta del padre.
E’ accompagnato da due guardie del corpo. I tre entrano scansando in malo modo tutti quelli che gli arrivano davanti per chiedergli chi sono e con chi hanno appuntamento.
I tre continuano “l’avanzata” verso l’ufficio del padre di Camilla, attraversando i vari corridoi degli uffici.
 Troviamo Il Caimano seduto davanti alla scrivania del padre visibilmente spaventato. Il Caimano gli propone un prestito al posto dei licenziamenti. Il padre rifiuta e lo invita ad allontanarsi minacciandolo di chiamare la polizia. I tre se ne vanno sbattendo la porta.
Stacco.
Pietro non riesce a dormire perché ha degli incubi sulla morte del padre.
 Camilla è ferma al semaforo. Alla sua destra arriva Pietro che si ferma perché sta diventando rosso. Camilla parte. Solo il tempo di riconoscerla e tenta di salutarla ma lei non lo vede e le sfreccia davanti. Camilla prende una buca e le cade il cellulare dalla tasca. Ci sono i vigili. Pietro si ferma e lo raccoglie. Camilla se ne va. Pietro resta con il cellulare in mano mentre i vigili lo cazziano.
 Pietro chiama Giulia per farsi aiutare a scoprire di chi è il numero. Giulia anche se non potrebbe gli dice di chi è. Giulia non riesce a dirgli di no.
Stacco.
Porto di Napoli al tramonto di una bella giornata, persone a passeggio. Nei bar si devono gli aperitivi. Si rimane sul mare.
Su un tender la ciurma di Lupo, Peppino e gli altri,  vanno verso terra ed entrano in un baraccio del porto per ubriacarsi.
Poco dopo li vediamo scaraventati fuori mentre si rialzano da terra.
Il scena finirà con Peppino e suoi uomini sfiniti per terra in mezzo a delle pozzanghere con le bottiglie di vino mezze rotte in mano.
Un amico di Pietro che è al porto e vede la scena lo avverte dell’ arrivo del tender di Lupo. E lo avverte di stare attento.
In flash back.
Stacco.
Poco tempo indietro: durante uno spettacolo di Pietro uomini di Lupo gli distruggono tutto e lo minacciano.
Stacco.
Camilla si sveglia più incazzata del solito, oggi è anche senza cellulare. E’ pensierosa e mandando a monte tutti gli impegni della giornata, decide di fare una passeggiata. Torna nel posto dove ha visto Pietro fare lo spettacolo l’ultima volta. Non sa perché è lì. Sbuca Pietro che gli restituisce il cellulare. Lei è sorpresa che ce l’abbia lui. Lui gli dice che l’ha perso in motorino e che non ha fatto in tempo a restituirglielo. Lui le chiede come mai sia lì e lei gli dice non lo so…ti ho visto raccontare delle storie. Camilla Dice che non ha voglia di parlare. Pietro per consolarla gli fa uno spettacolo solo per lei.
Lei si ritrova dipinta sul cartellone di una storia che sta raccontando e si rende conto di non essere passata inosservata, ed è la storia stessa che racconta la sua vita.  
A Pietro squilla il telefono ma non risponde. E’ Giulia. (Giulia e Pietro avevano un appuntamento telefonico per un’ informazione.)
Giulia rimane di merda. Il suo capo la riprende perché è distratta. La rimprovera e le dice che la sta tenendo d’occhio.
 Giulia fa uno squillo a Camilla perché ha il suo numero e chiede di Pietro. Camilla esterrefatta glielo passa e Giulia mette giù subito. Camilla se ne va. “Ci rivediamo?”…”non si sa…”
 Camilla è tutta contenta dell’incontro e chiama l’amica del cuore. Giulia intercetta la video-chiamata. Camilla racconta di quanto è stato fulminante questo incontro e come ha scoperto che un altro mondo è possibile, dove la famiglia non ti rompe, dove l’affermazione nel lavoro non è importante, dove la libertà conta. Fa capire all’amica l’importanza di questo incontro che le ha aperto gli occhi. L’amica gli chiede se le piace e lei dice che ovviamente le piace perché le ha fatto capire delle cose.
 Intanto vediamo scene di vita quotidiana di Lupo e i suoi uomini, i genitori di Camilla che entrano sempre più in conflitto con lei, i dipendenti della ditta del padre sempre più arrabbiati e incasinati.
Camilla prende sempre più coscienza del fatto non vuole fare quel lavoro.
Stacco.
Camilla è con le amiche al mare. Pietro le vede da lontano e pensa di scendere in spiaggia a raggiungerle. In quel momento squilla il telefono. E’ Giulia. Lei gli chiede dove sta andando. Lui le dice al mare. Giulia dice “c’entra qualcosa quella ragazza” “quale ragazza?”, “quella del telefonino glielo avrai restituito”….”Perché non vieni anche tu, ti ho chiesto 100 volte di incontrarci, cosa fai la gelosa? “Non posso” “ di cosa hai paura, lei almeno è una ragazza vera tu sei solo un trillo, mi aiuti ma sei solo come una fata, non ti ho mai visto in carne ed ossa, non capisco perché non vuoi vedermi, non mi interessa se sei bella o brutta, incontriamoci”. “non posso” “ allora io vado in spiaggia”. Chiudono la conversazione e Pietro si avvia verso la spiaggia. Giulia è al balcone del suo posto di lavoro. Il padrone la richiama e, incurante delle sue lacrime continua, “torna al tuo posto di lavoro, non pensare di essere diversa dagli altri o più protetta. Qui chi non lavora va a casa”.
Totale. Giulia sulla sua sedia a rotelle torna al suo posto di lavoro.
 Attraverso una ricerca Giulia scopre numerose telefonate da e per un numero di tel. americano. Risale all’identità del proprietario: un ragazzo italiano Piergiorgio. Sul nominativo di Camilla scopre una prenotazione aerea per la stessa località americana per un certo giorno. Accecata dalla gelosia manda un messaggio al numero americano in cui gli dice “stai attento a Camilla”. 
 Camilla sente il fidanzato per telefono che le chiede quando arriverà, se conferma quel giorno stabilito, ma Camilla gli dice che non è sicura se a quel punto partirà più. Il fidanzato non capisce, rimane allibito chiede spiegazioni, lei non ha voglia di parlarne e mette giù. Non vuole affrontare l’argomento.
Camilla torna a casa, la madre la affronta, è stata chiamata dal fidanzato che le ha detto della telefonata. Chiede spiegazioni. Scoppia il casino. Camilla litiga a va a chiudersi in camera . Telefona a Pietro e gli dice di venirla a prendere, perché vuole andare via. Lui chiede cosa succede e lei gli dice di aiutarlo. Pietro arriva sotto la sua finestra, la vede ma Camilla si accorge di lui. Pietro cerca di attirare la sua attenzione, cerca dei sassolini per lanciarli sul vetro. Qualcuno lo nota. Camilla si affaccia alla finestra, sorride e le dice di aspettarlo. Camilla raccoglie alcune cose necessarie, sta per andare via ma passa davanti allo specchio. Guarda la sua immagine allo specchio: finalmente è felice. Dopo un attimo va via. La finestra è aperta con le tende che svolazzano, usciamo come a volo d’uccello verso il cielo. Le nuvole, tetti della città, la strada, e sulla strada due ragazzi felici Pietro e Camilla sul motorino che sfrecciano verso la libertà. Arrivano davanti al mare su un molo. Breve discorso tra i due sull’opportunità di quella fuga. Camilla è sicura vuole andare via, non è quella la vita che vuole ed è decisa.
Pietro le dice vieni con me e si avviano verso uno strano fumo sull’acqua. Camilla gli chiede se devono entrare in acqua e Pietro le risponde “fidati di me” prendendola per mano. Un attimo di titubanza quando i piedi si bagnano sulla battigia. I due spariscono nel fumo.
 Nel fumo sembrano materializzarsi i ricordi di Camilla. Molti dei suoi affetti sembrano allontanarsi da lei come salutandola. (amiche, personal trainer, i cani, la stanza e infine i suoi genitori, lucine nell’aria, scintille).
 I fumi si diradano e arrivano inaspettatamente, per lei, su un’ isola.
 Camilla chiede “dove siamo” Pietro indica il cartello di inizio località con scritto Nisida. I due scoppiano a ridere. Lei gli da una pacca sulla spalla, chissà dove pensava che sarebbero andati. Pietro le  chiede se era mai stata a Nisida lei dice no. Prendono una barca che li porterà dai  suoi amici. Una barca nascosta tra le frasche.
 Raggiungono una spiaggetta, sulla quale c’è una casa fatiscente. Da una finestra di questa casa un ragazzo molto giovane si affaccia e dice tossendo vistosamente “è tornato Pietro e non è solo, è con una bella ragazza”. La casa è piena di uomini, qualcuno si alza ed esce, uno lancia una bottiglia di birra verso chi ha urlato, una con una lettera in mano sospira pensieroso sul letto, i due gemelli che stavano cucinando delle uova dicono dividendosi equamente la frase “allora dobbiamo farne di più” ne aprono altre due, di uova.
Pietro la presenta a tutti quanti dicendo che è una sua nuova amica. Uno di loro tra l’incuriosito e il divertito le chiede cosa mai l’abbia mai portata lì, e con Pietro poi….Lei le dice che è appena scappata di casa. L’uomo le risponde “allora benvenuta sull’isola degli sfigati” e si presenta (vedi personaggi isola, p.7).
 Camilla ha modo di parlare con ognuno di essi durante quella mezza mattinata in casa, conosce e scopre le difficoltà del mondo: disoccupazione e tutte le altre difficoltà umane dei personaggi. Uno di loro le fa scoprire un dettaglio della vita del padre, cioè il fatto che il padre era un brav’ uomo che aveva dato delle possibilità di lavoro a molte famiglie di Napoli. Al ragazzino gorgoglia la pancia, tutti si accorgono che è arrivata l’ora di mangiare, tra una battuta e l’altra sulla mancanza cronica di cibo e soldi (qualcuno dice a Bantul “tu con tutta sta pasta in bianco dovevi diventare come Michael Jackson”), qualcuno lancia la solita idea del ristorante indiano. Camilla è stupita, non capisce. Gli altri sanno bene cosa significhi, a denti stretti si alzano e si avviano. Camilla chiede spiegazioni e Pietro le dice di pazientare. Prendono un viottolo tra le frasche e arrivano nella baia sottostante il grande carcere minorile , unito da una ripida salita tra i rovi. I proprietari della casetta sono una famiglia di indiani (del Pakistan come verrà puntualizzato da uno dei ragazzi), padre madre e 5 chiassosi ragazzini (la più grande ha 14 anni è ed molto bella e giudiziosa, gli altri 6 sono maschi e fanno un casino micidiale).
Tutta la famiglia si occupa di lavare i panni delle monache che lavorano al carcere minorile di Nisida. Decine di abiti neri delle suore svolazzano al vento ad asciugare. I bambini li strizzano prima di passarli alla ragazzina più grande che li stende. I genitori li lavano. Si accorgono dei ragazzi, parlano fra di loro in pakistano, sottotitolato, il padre borbotta che stanno sempre a scroccare, la madre dice che tra poveri bisogna aiutarsi.
 I due smettono di lavorare e li salutano. La donna li invita a pranzo. I ragazzi ovviamente accettano di buon grado. Tutti sono seduti ad una bellissima e lunghissima tavolata sulla spiaggia. La signora aiutata dalla sua figlia maggiore porta a tavola il cibo. Il momento è molto allegro tutti sono spensierati e mangiano con gioia. Il pranzo finisce addirittura con uomini e bambini che si lanciano palline di riso. Agghiacciante il momento delle barzellette pakistane raccontate dal capo famiglia.
Ad uno degli uomini disoccupati. non piace la cucina pakistana, non ce l’ha fa più ma è costretto a mangiarla.
 Stacco. I due pakistani hanno ripreso il loro lavoro, alcuni degli amici di Pietro stanno sistemando luci e erbacce della casa quasi per  sdebitarsi del pranzo, Camilla è seduta da sola in spiaggia. Pietro la raggiunge. Le chiede a cosa stia pensando, lei dice che sta pensando ai suoi genitori. Pietro le chiede se le manchino, lei risponde di si.
 Stacco. I genitori sono disperati della scomparsa della figlia. Il padre chiede a chiunque se ha visto qualcosa. Il testimone già visto entra in contatto con lui e gli dice che ha visto qualcosa.
 Stacco. Breve dialogo tra Camilla e Pietro sull’amore, la vita il senso dell’amicizia.
Qualcuno sta spiando i due. La sue mani digitano un numero sul cellulare. Dall’altra parte risponde Lupo. La voce della spia lo avverte che Pietro è a Nisida. Lupo mette giù e chiama Peppino e gli dice di fare subito rotta su Nisida per catturarlo e fargliela finalmente pagare. Peppino dice che dovrebbe smetterla di prendersela con lui. Lupo dice che è tutta colpa sua, di questo, mostrandogli la menomazione alla mano. Lupo dice “solo io e te sappiamo come sono andate le cose, ma io devo essere convinto di essere stato menomato da Pietro così quando lo ammazzerò il mio prestigio con i ragazzi sarà intatto, anzi, sarà raddoppiato. Tu invece,… perché io ti pago e anche bene. Peppino dice “sei il perfetto capo che uno come me possa avere”. 
Lupo è sul ponte della nave. Tutto il suo equipaggio, a parte Peppino, sta sonnecchiando. Lupo si accorge che sulla nave nessuno sta facendo niente e si arrabbia.
 La ciurma, spaventata, si sveglia improvvisamente. Chi cade da una cassa su cui stava dormendo, chi ci veste frettolosamente, il più vecchio si mette a posto la dentiera, un altro arriva di corsa senza una scarpa, ecc.
 La spia di Lupo che è sull’isola, riesce, con il suo videotelefonino, a filmare dei momenti dell’organizzazione dell’operazione di liberazione di Camilla, e li manda a Lupo.
 Stacco.
Si torna sulla spiaggia. Camilla si alza e offre aiuto alla signora pakistana che stava finendo il suo lavoro. Pietro si accorge di aver perso il coltello, e torna a cercarlo lasciando Camilla sola. Seguiamo Pietro nel bosco. Riceve una telefonata di Giulia che lo avverte che la polizia sta cercando la ragazza e che lui è ritenuto il responsabile del suo presunto rapimento. La telefonata è supportata dalle immagini del servizio giornalistico che racconta la scomparsa della ragazza, fatto dalla casa dei genitori, nel quale riconosciamo il vicino che dice di aver avvertito il padre della presenza di Pietro lì davanti alla casa quella stessa mattina.
Stacco. I genitori di Camilla hanno organizzato a casa loro una riunione con altri genitori loro amici. Li vediamo nella grande sala del loro appartamento mentre bevono tazze di te.
 Pietro sta tardando perché non trova il coltello, gli indiani vanno via, gli amici di Pietro vogliono rientrare, Camilla dice che non ha paura e aspetterà da sola. Seduta in spiaggia guarda il mare.
Lupo e parte dei suoi uomini sono sbarcati sull’isola per catturare Camilla. Arrivano sulla spiaggia. Lupo si avvicina a Camilla da dietro, e le mette una mano sulla spalla, Camilla si gira di scatto spaventata.
Lupo mostra subito di sapere chi lei sia, le chiede di Pietro. Camilla dice di non conoscerlo e Lupo dice che in tv dicono tutto il contrario, cioè che Pietro sarebbe il cattivo che l’avrebbe rapita. Lupo dice “due piccioni con una fava, tu adesso vieni con noi”. Se lui ti ha rapito significa che vali qualche cosa, a vederti così non vali niente, sei un bicchiere di sangue e quattro ossa.
    “Facciamo in modo che sia lui a cercarci”, pianta nella sabbia qualche cosa (un oggetto che Pietro sà per certo che appartiene ad Lupo) e porta via la ragazza prendendo il largo con tutti i suoi uomini sul tender. Tutta la scena è stata vista da uno dei figli degli indiani di nascosto da dietro un cespuglio. Il bambino raggiunge l’oggetto infilzato nella sabbia, il segnale di Lupo per Pietro, e incuriosito lo prende . In quel momento Pietro arriva, il bambino sentendosi in colpa lo nasconde dietro la schiena, Pietro gli chiede se abbia visto la ragazza. Il bambino non avendo più il coraggio di dire la verità dice di no, e dice di no anche alla successiva domanda di Pietro se la ragazza sia a casa sua. Pietro raggiunge i suoi amici a casa. Nessuno di loro sa niente. Pierino gli dice che non può essersi allontanata troppo e che se non è dagli indiani non può che non essere alla Baia delle Sirene. Si offre di accompagnarlo dicendo che potranno chiedere a loro.
 Stacco.
Pietro e Pierino spiano delle novizie che con le sottane sollevate si schizzano in acqua da ragazzine quali sono. Pietro si chiede dove sia la madre superiora ma non finisce la frase che una bastonata lo colpisce dritto dietro la schiena. La madre superiora li ha sgamati a spiare le novizie e cerca di allontanarli con bastonate e con frasi minacciose sulla fine del mondo e sulla loro personale fine. Pietro chiede di smetterla perché sono lì per chiederle qualcosa: se abbiano visto una ragazza, la loro amica Camilla. La madre superiora dice di averla vista portata via dagli uomini della grossa nave a largo. Pietro e Pierino si guardano, i due concordano: è la nave di Lupo. 
 Stacco.
Lupo è nella sua cabina, si sente tic tac, è terrorizzato va allo specchio si guarda l’angolo degli occhi e urla. Sentendo l’urlo Peppino entra in cabina. Lupo gli chiede sente questo rumore di orologio, Peppino dice che non sente niente. È il tempo che passa, “sto invecchiando e io odio invecchiare”.
Lupo gli dice “caro vecchio amico Peppino tu sei l’unica persona di cui mi possa fidare”. Peppino gli chiede “cosa vuoi?”. “Abbiamo rapito la figlia di un grosso industriale abbiamo in mano una gallina dalle uova d’oro e le uova che ha già fatto sono due”. Peppino non capisce. Lupo dice: “devi portare sulla terra ferma questo : è una richiesta di riscatto per i genitori della ragazza e non solo, devi spargere la voce tra gli amici di quel piccolo bastardo che la ragazza ce l’ho io così avremo i nostri soldi e io in più avrò la vita di quello che mi ha fatto questo ( alza il braccio leso che proietta sul muro). Peppino gli dice di smetterla di pensare a Pietro non è colpa di Pietro la sua menomazione, Peppino sa come sono andate le cose, era presente. Lupo si inalbera  gli punta la pinzetta della barba vicino all’occhio spingendolo verso il muro e gli dice “tu da quale parte stai? Un capo come me non può essersi fatto questo da solo. Che figura ci farei con i miei “schiavi”. Solo un nemico può avermi fatto questo: è colpa di Pietro e come mio nemico lui deve morire. Siamo intesi?”.
Peppino risponde “si, si certo mio capitano”. Lupo risponde “bravo vedi che posso sempre fidarmi di te”. Peppino gli risponde che “solo uno stupido non ubbidisce a chi gli dà da mangiare ”.
Lupo rimane da solo e si guarda spaventato, corre allo specchio e si mette una cremina nel contorno occhi.
Stacco. 
Peppino arriva a Napoli, va in un bar chiama un ragazzino ma il passaggio di una nave ci impedisce di sentire cosa dicono.  Alla fine del passaggio della nave  Peppino da uno sberlone al ragazzino, lo schiaffo è talmente forte che fa alzare in volo dei gabbiani pacificamente sonnecchianti sul molo, (coppiette che si girano verso il rumore, gelataio a cui cade il gelato, bambino nella culla che si sveglia piangendo). Il ragazzino gli dice “e che ho fatto” e Peppino dice “così non ti scordi che te lo devi ricordare”.    
Seguiamo il ragazzino che corre in bicicletta davanti alla casa di Camilla dove staziona la polizia, senza farsi vedere lancia una lettera all’interno della casa. Alla finestra c’è la madre che vede il ragazzino lanciare la lettera, corre alla porta e urla “hei tu fermati”: Il poliziotto che è a qualche metro di distanza e che non si era accorto di nulla, si volta e dice “dice a me signora” avvicinandosi. La signora indica un punto sul fondo della strada verso il quale sta scappando il ragazzino in bicicletta. Il poliziotto si volta di scatto verso il punto indicato dalla donna ma sul fondo della strada non c’è più nessuno. La signora guarda ai propri piedi e vede una busta, prima che il polizziotto si volti di nuovo verso di lei ci mette un piede sopra, nascondendolo alla vista. La mamma di Camilla dice “no niente mi scusi” e il polizziotto “ signora se ha bisogno di qualcosa mi chiami” e torna vicino alla sua auto. La donna si china e raccoglie la busta,  la guarda, la stringe, il polizziotto si volta verso di lei, la donna lo saluta con una mano e con l’altra nasconde il biglietto dietro la schiena. Il polizziotto fa un gesto di assenso e torna al suo posto.
La mamma di Camilla entra in casa chiude la porta alle spalle si appoggia e apre la busta.
 Stacco.
Il ragazzino arriva a una macelleria piena di gente e cerca di passare avanti. La signora prima al banco si lamenta.  Il macellaio, con un colpo di coltellaccio con il quale spacca in due un grosso pezzo di carne, le fa capire di stare zitta, il ragazzino lo raggiunge e gli dice una cosa all’orecchio. Il ragazzino se ne va il macellaio chiama il figlio che sta alla cassa che gli dice “Si papà”. Il padre gli dice in modo riservato una cosa all’orecchio. Il figli gli risponde “si papà” ed esce dalla bottega. Il macellaio dice alla signora “adesso tocca a voi, vedete che belle fettine che teniamo”.  Il figlio del macellaio, un po’ grassottello, va da un gruppo di ragazzini 3 o 4 che stanno giocando a pallone, li riunisce intorno a se e gli dice qualcosa che non sentiamo. I bambini lasciano il pallone a uno e corrono tutti insieme escluso il figlio del macellaio verso il porto. Il ragazzino dice qualcosa al pescatore che non sentiamo, il pescatore chiama da sottocoperta una ragazzino a cui dice qualcosa; ma anche qui non sentiamo nulla. Il passaparola finisce qui.
(questa parte del passaparola potrebbe avere un commento musicale tipo un brano popolare antico napoletano) 
 Stacco.
Siamo all’interno della casa degli amici di Pietro, a Nisida. Pietro è seduto in una stanza da solo arrabbiatissimo e tristissimo. Guarda la tv: al telegiornale sono inquadrati i genitori di Camilla sulla soglia della porta di casa insieme al loro avvocato che mostrano una lettera e dicono che è una richiesta di riscatto, ringraziano Dio che la loro figlia sia ancora viva e dicono che non risponderanno più alle domande. Pietro non sapendo cosa fare chiama Giulia  e le chiede aiuto, Giulia gli chiede spiegazioni sapendo che la tv lo da come coinvolto nel rapimento, lui gli dice che non centra nulla, anzi ha cercato di aiutarla a vivere la sua vita “non è certo quello un rapimento”, ha fondate notizie che il rapitore possa essere Lupo ma non sa cosa fare. Giulia gli consiglia di andare  dalla polizia e lui gli dice “figurati se quelli credono a uno come me mi metterebbero dentro e getterebbero via la chiave. Devo aiutarla in qualche modo ma non so come”.
Giulia chiede “perché devi aiutarla, se è andata con quello forse non è quella brava ragazza che tu dicevi, ti conviene starne fuori e lasciarla al suo destino” lui dice “non posso è una mia amica” e Giulia “allora non contare su di me” mettendo giù.  
 Pietro incazzatissimo lancia una bottiglia di birra contro il muro. Il quel momento la porta si spalanca entra uno degli amici di Pietro che gli dice “Pietro ci sono notizie per te” si volta e invita qualcuno ad entrare: è  l’ultimo ragazzino del passaparola. 
Lo prende con le mani sulle spalle e dice “qualcuno di importante ti vuole incontrare” Pietro guarda il ragazzino e poi l’amico e gli chiede a quest’ultimo:  “e chi è” l’amico spinge in bambino avanti  e gli dice “avanti…diglielo”.  
 Stacco.
Bagnoli strutture metalliche contro il cielo, panorama di una desolata periferia industriale metropolitana.
Vediamo Peppino parlare con Pietro. Peppino dice a Pietro che Lupo lo sta cercando per fargliela pagare di tutto e che come esca userà ovviamente Camilla. Peppino mette anche al corrente Pietro del fatto che lui sa come sono andate veramente le storie della morte del padre e della mano di Lupo. A questo punto Pietro è sempre più convinto di quello che deve fare, il suo destino è liberare Camilla.
Non solo, Peppino da anche delle dritte a Pietro riguardo il momento migliore per “assaltare” la nave, ovvero quando tutti saranno ubriachi, e gli promette che gli lascerà fuori una cima per poter salire. 
Pietro  torna dai suoi amici sull’isola e, nonostante le preoccupazioni di tutti per la pericolosità dell’azione, li convince ad aiutarlo.
 Stacco   
Nel frattempo, sulla nave,  Lupo confessa a Camilla di aver fatto uccidere Pietro nella boscaglia. In questo modo nessuno potrà venire a salvarla. Le propone così di entrare a far parte della sua banda. In particolare le propone dei rapimenti-lampo ai danni delle sue amiche ricche. Il questo modo potrebbe accumulare il denaro per aiutare anche la ditta del padre, o comunque riuscire ad avere una vita autonoma. Camilla ovviamente rifiuta. Lupo la chiude in una delle sue cabine.  
Poco dopo viene chiamato da qualcuno dei suoi uomini. Camilla viene lasciata per un attimo sola.
Giulia riesce ad accedere in qualche modo alle linee radio della nave di Lupo e comunica a Camilla che Pietro è vivo e che insieme agli altri ragazzi sta organizzando la sua liberazione.
 Nel frattempo a terra proseguono le ricerche della polizia ed aumenta la disperazione dei genitori.
 Sulla nave Peppino “incita” i suoi uomini ad ubriacarsi per il bottino della giornata. Non solo hanno una delle ragazze più ricche della città, ma la polizia sta cercando Pietro e non loro.  Peppino, quella notte, solo per quella notte, non si ubraica perché deve ricordarsi di lasciare fuori bordo la cima.
 Pietro e tutti i suoi amici si organizzano. Prendono una barca abbastanza grande che il pakistano usa sia per andare a pescare sia per portare la famiglia a fare i bagni.
E’ fine notte, verso l’alba. Gli uomini di Lupo dormono profondamente, stanno smaltendo la sbornia durata tutta la notte. Peppino, che sta facendo finta di dormire si alza e getta la scaletta dal bordo della nave. Pietro e i suoi amici raggiungono la nave a motore spento, a remi. Trovano la scaletta e salgono sulla nave. Lupo si accorge di qualcosa ed esce dalla sua cabina.
Pietro e Lupo si affrontano e inizia il duello con i coltelli. Intorno a loro si radunano tutti, gli amici di Pietro e poco dopo Camilla che è riuscita a liberarsi. Iniziano a combattere. Sta albeggiando. Pietro si sposta da una parte all’altra molto velocemente aggrappandosi a cime e cavi tirati della nave: in controluce sembra che voli. Camilla, tirando una cima ai piedi di Lupo, lo fa inciampare. Pietro a quel punto potrebbe ucciderlo con il coltello ma Camilla glielo impedisce dicendogli di non commettere gli stessi errori che qualcuno in passato aveva commesso. Pietro si ferma ad un centimetro dalla gola di Lupo.
Lupo, graziato, si alza e scappa. Ma inciampa di nuovo, questa volta è Peppino che lo fa inciampare, e questa volta finisce fuori dalla nave. Sotto c’è la l’offshore di Caimano. Lupo cade sulla barca di Caimano che se lo porta via velocemente. Vediamo Lupo che cade sui bellissimi cuscini bianchi della barca, dove comodamente è seduto Caimano che se lo ritrova tra le braccia.  In questo modo Caimano salderà il conto che aveva in sospeso con Lupo. 
 Pietro e i suoi amici prendono il comando della nave aiutati anche dagli uomini di Lupo, contenti anche loro di essere usciti dalla schiavitù.
Camilla telefona al padre per dirgli che sta bene, sta tornando con Pietro e gli racconta di essere stata rapita da Lupo ma che è tutto finito bene. Il padre chiama la polizia per far fermare le ricerche. La nave arriva in porto. A terra, sulla banchina, ci sono i genitori di Camilla, le amiche, la polizia e la tv. Pietro, Camilla e gli uomini dell’isola scendono dalla scaletta trionfanti.
 Stacco.
Passano due settimane. Camilla in camera sua sta preparando delle grosse valigie. Sta partendo per gli Usa.
 Stacco.
Giulia è al lavoro un po’ distratta. Il suo capo la nota e la rimprovera più duramente del solito. Giulia per la prima volta si ribella. Si licenzia urlando in faccia al capo e se ne va.
Intanto a casa la situazione si tranquillizza. I genitori sono contenti che Camilla finalmente parta per gli Usa. Anche nella ditta del padre c’è qualche novità positiva. Luisella, l’impiegata anziana si è fatta promotrice di un’iniziativa- una leggera riduzione dello stipendio da parte di tutti i dipendenti- attraverso la quale il padre non sarà più costretto a licenziare.
Camilla arriva negli Stati Uniti ed inizia il suo master, ma prima di tutto lascia il fidanzato.
La vediamo all’aeroporto quando arriva, da lontano, senza parlato. Il fidanzato la viene a prendere. Si siedono al tavolino di un bar dell’aeroporto. Parlano un po’ poi rimangono in silenzio. Rivedremo poco dopo dentro due taxi diversi che si incamminano verso la città, guardano fuori.
 Stacco.
Nell’ufficio del direttore di banca, amico del padre di Camilla, troviamo Camilla che sta firmando del fogli. La ditta è salva. Passa un po’ di tempo e vediamo Camilla seduta in un elegante ufficio. Ha preso il comando della ditta del padre. Mentre Pietro prosegue il suo lavoro di cantastorie i suoi amici dell’isola sono diventati quasi tutti ex disoccupati. Camilla infatti è anche riuscita a trovare una sistemazione  per loro. Un elettricista, un manager e un filosofo, potevano essere utili per la sua attività di Camilla. Pietro vede che tutti si sono integrati, sono cresciuti, sono entrati nel mondo dei grandi e forse non sapranno più sognare ed essere liberi, mentre lui scorazza sempre dove vuole.
Pietro e Camilla ogni tanto si vedono ma molto velocemente, lei non ha più tempo: lavora sempre, si è fidanzata con un ragazzo di Napoli e lui vuole avere un figlio.
Ogni tanto Pietro va al cimitero a trovare il suo amico Peppino, il più giovane dei suoi amici dell’isola, morto per le intossicazioni di amianto della ditta dove aveva lavorato.
Stacco.
Peppino è dentro il gabbiotto del guardiano della ditta di Camilla. Ha la divisa da guardiano: anche lui ha trovato un lavoro. Risponde al telefono: gli chiedono a che interno è un tale, lui risponde “al 127, no 147, no è al 247…no forse…”.
 E’ ubriaco e sotto il tavolo tiene nascoste le bottiglie di vino.
 Stacco.
E’ sera, vediamo tutti i personaggi in auto, in vie diverse, intrappolati nel traffico del ritorno a casa. Sono fermi in coda. Tra gli automobilisti qualcuno comincia a chiedere cosa sia successo. Gira la voce che l’ingorgo sia causato da un concerto allo stadio. Camilla è in auto con il marito e una bambina di due anni. La coda si fa sempre più caotica, clacson, la gente si innervosisce sempre più.
Anche Camilla e il marito sbuffano, hanno una sacco di cose da fare. La piccola guarda fuori dal finestrino e dice “E’ tornato Pietro”, la mamma gli chiede “chi è tornato?” “ è tornato Pietro” ripete la bimba. Camilla sorride. Stacco.
A volo d’uccello sopra il traffico, bassi tra le vie fino ad arrivare allo stadio. Lo stadio è stracolmo di gente, c’è un grosso concerto. Sul palco troviamo un gruppo che suona.
 Pietro arriva allo stadio di fretta con il motorino. Vuole vedere il concerto ma ovviamente non ha il biglietto. Non sa che fare. Si avvicina all’entrata handicappati. Un signore è girato, spalle alla carrozzina, che molto probabilmente sta spingendo. Sono molto vicini all’entrata. Pietro prende la carrozzina e passa l’entrata salutando distintamente come se fosse l’accompagnatore. Il signore si gira e si accorge, lo strappa-biglietti capisce ma ormai Pietro, correndo, è abbastanza lontano.
Pietro sale le scale e arriva alle gradinate. Si siede col fiatone di fianco ad una ragazza. La saluta faticosamente, anche lei lo saluta. E’ Giulia. Sul palco prosegue e si conclude il concerto. Fine.